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Maria Montessori, una vita per l'educazione
di
Patrizia Enzi

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L’infanzia e la giovinezza di Maria Montessori.
   Maria Montessori nasce a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 31 agosto del 1870, anno della “presa” di Roma. Il padre Alessandro è direttore della Manifattura Tabacchi e la madre è Renilde Stoppani. Diverse fonti affermano che Renilde sia la nipote dell’abate Antonio Stoppani (1824–1891) sacerdote, paleontologo, noto scrittore e scienziato, che sarà importante fonte d’ispirazione per la Montessori, anche se questa sembra sia una parentela improbabile, come riporta Grazia Honegger Fresco nel suo testo Maria Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero, le testimonianze
(1).
   Il periodo in cui nasce la piccola Maria è storicamente molto importante per la storia d’Italia ed è proprio a Roma, neo capitale d’Italia, che la famiglia di Alessandro Montessori approda nel 1875, in seguito ad un importante incarico conferitogli presso il Ministero delle Finanze.
   Nel 1876 compie i suoi primi studi presso una scuola elementare pubblica in una città ricca di fermenti, d’idee nuove e affascinanti in un periodo storico importante per l’affermazione e lo sviluppo delle nuove istituzioni democratiche, per il consolidamento della vita nazionale.
   Nel 1884, l’interesse per la matematica porta Maria Montessori a iscriversi, presso la Regia Scuola Tecnica “Michelangelo Buonarroti”, allora a frequenza esclusivamente maschile, con l’intento di diventare ingegnere e, in seguito, di frequentare l’università per studiare matematica.
   Fin da adolescente, afferma la propria personalità e il proprio coraggio nell’affrontare la scelta dei suoi studi che sono nettamente in contrasto con i dettami del tempo.
   Nel 1892, consegue la licenza in scienze naturali
(2), all’Università di Roma, e decide di laurearsi, sempre nella stessa sede, non più in matematica, ma in medicina a causa del suo interesse verso le nuove scienze dell’uomo e verso le fasce più deboli della popolazione.
   Tra le prime donne medico in Italia
(3) consegue la laurea all’università di Roma, il 10 luglio 1896, discutendo una delle prime tesi sperimentali in psichiatria dal titolo: Contributo clinico allo studio delle allucinazioni a contenuto antagonistico.
   Attraverso i suoi studi e la sua passione umanitaria, la dottoressa Montessori desidera approfondire la scienza dell’uomo e dedicarsi ai problemi di carattere sociale come la delinquenza minorile, la lotta per i diritti delle donne, l’educazione e l’assistenza ai minori “svantaggiati”
(4).


1 - G. Honegger Fresco, Maria Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero, le testimonianze, Il leone verde, Torino 2018, p. 20-23: l’autrice, allieva di Maria Montessori, perviene a questa conclusione attraverso una interessante e capillare ricerca; altri autori parlano di una possibile parentela tra la Montessori e l’abate A. Stoppani; cfr.V. P. Babini - L. Lama, Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori, FrancoAngeli, Milano 2000, p. 78- 79; cfr. A. Scocchera, Maria Montessori, Una storia per il nostro tempo, Edizioni Opera Nazionale, Roma 1997, p. 10; cfr. P. Giovetti, Maria Montessori. Una biografia, Edizioni Mediterranee, Roma 2009, p. 13-14; cfr. M Schwegman, Maria Montessori, Società Editrice Il Mulino, Bologna 1999, p. 16.
2 - E. Butturini, La pace giusta, Testimoni e maestri tra ‘800 e ‘900, Casa Editrice Mazziana, Verona 1993, p. 102.
3- G. Honegger Fresco, Maria Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero, le testimonianze, Il leone verde, Torino 2018, p. 31- 34: l’autrice compie un interessante excursus sulla questione delle prime donne medico in Italia sfatando la “leggenda” che vede Maria Montessori prima donna medico nel nostro Paese.
4 - P. Trabalzini, Maria Montessori, scienza e società, in “Vita dell’infanzia”, LVI, 3/4, 2007, p.19.

 

La formazione della Dottoressa Montessori.
   Con il dottorato del 1896 si avvia un periodo di formazione.
Già prima di laurearsi Maria Montessori ha iniziato il suo impegno femminista e, sempre nel 1896, diventa socia dell’Associazione femminile di Roma.
   Nello stesso anno ha l’occasione di far parte della Delegazione italiana al Congresso Internazionale per i Diritti della Donna, che si tiene a Berlino dove avrebbe parlato del salario delle operaie
(5).
   Nel 1897 diventa assistente presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Roma accanto a Sante De Sanctis e a Giuseppe Ferruccio Montesano con il quale stringe un forte legame non solo intellettuale, ma anche d’amore in seguito al quale nasce un figlio, Mario Montessori (1898-1982).
   Maria non si sposa e, in accordo con Montesano, affida il figlio ad una balia, com’era usanza del tempo; la “bella signora”
(6), come la ricorda Mario, continua a vederlo in segreto, soprattutto a causa dei moralismi dell’epoca, non tralasciando i suoi studi, il suo lavoro e il suo impegno nel sociale(7).
   Tra le numerose conferenze da lei tenute in Italia, nel 1897 partecipa al Congresso Nazionale di Medicina di Torino denunciando la mancanza di cure e attenzioni adeguate verso l’infanzia “psichicamente minorata”, tema che lei riprende anche durante il I° Congresso Pedagogico Nazionale che si tiene nella stessa città un anno dopo.
   Nel giugno del 1899, a Londra, si svolge il II Congresso Femminista Internazionale nel quale Maria Montessori rappresenta l’Italia inviata dall’allora ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli.
   In questa sede, oltre che a perorare la causa dell’acquisizione dei diritti da parte delle donne, Maria denuncia anche il fenomeno dello sfruttamento minorile nel mondo del lavoro
(8). La donna e il bambino sono i due grandi assenti della società: ai problemi della donna si dedicherà ancora per un decennio, ma al bambino dedicherà tutta la sua vita(9).
   Docente di antropologia all’università di Roma dal 1904, continua a occuparsi di quelli che la storiografia contemporanea identifica come i silenzi dell’educazione: i bambini affetti da insufficienza mentale e le donne.

5 - V. P. Babini - L. Lama, Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori, FrancoAngeli, Milano 2000, p. 50.
6 - R. Kramer, Maria Montessori. A Biografy, G.B. Putnam’s Sons, New York 1976, p. 93.
7 - G. Honegger Fresco (a cura di), Montessori: perché no? Una pedagogia per la crescita, Il leone verde, Torino 2017, p. 52: tratto da una relazione di M. G. Corda, Segni dentro. Tracce di incontri con Maria Montessori, presentata al Congresso Pluriculturale Montessori, Roma 1996.
8 - E. Catarsi, La giovane Montessori, Corso Editore, Ferrara 1995, p. 36.
9 - A. Scocchera, Maria Montessori, Una storia per il nostro tempo, Edizioni Opera Nazionale, Roma 1997, p. 28.

 

Il valore dell’educazione.
   Nel 1899 Maria Montessori si reca a Parigi e poi, nel giugno dello stesso anno, a Londra per studiare l’educazione dei bambini svantaggiati.
   A Parigi viene a conoscenza degli studi e delle esperienze cliniche dei medici francesi Jean-Marc Gaspard Itard (1775–1838) e Edouard Séguin (1812–1880) dei quali ammira il lavoro e le felici intuizioni: l’educazione, con l’aiuto di specifico materiale strutturato, vale più di qualsiasi intervento medico.
   Al suo ritorno in Italia ottiene l’incarico da parte dell’allora ministro dell’istruzione, Guido Baccelli, di svolgere un ciclo di conferenze alle maestre di Roma sull’educazione dei bambini frenastenici. In seguito, nel 1900, il tutto sfocia nell’istituzione della Scuola Magistrale Ortofrenica che è diretta per due anni dalla Montessori stessa
(10) collaborando con le maestre, ma lavorando anche a diretto contatto con i bambini.
   Durante questa esperienza la Dottoressa sperimenta per la prima volta il materiale strutturato ideato dal Séguin, ma ne elabora anche dell’altro ampliando la metodologia dello studioso francese
(11).
   Dal 1900 al 1906, durante l’esperienza alla Clinica Psichiatrica, inizia a interessarsi anche ai bambini deficienti del Manicomio “S. Maria della Pietà” in Roma. Qui inizia a prendere forma il suo metodo che vede la luce nel 1906, nell’esperienza della prima Casa dei Bambini, nel quartiere San Lorenzo a Roma
(12).
   Nel frattempo, prosegue negli studi di filosofia e biologia, laureandosi in Scienze naturali.
   Proprio in questo periodo, Maria Montessori sta cercando la sua strada. La pronipote Carolina racconta che sceglie di dedicarsi completamente al bambino privo di ogni diritto e che, per questo motivo, si allontana dal femminismo
(13) dopo avervi dedicato dieci anni di grande impegno.
   Dal 1904 fino al 1910 insegna antropologia all’università di Roma, nella Facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali
(14). È in questi anni che fiorisce la metodologia montessoriana, attraverso una serie di avvenimenti molto importanti.

10 - M. Montessori, La scoperta del bambino, Garzanti, Milano 1950, pp. 23 - 24.
11 - G. Honegger Fresco (a cura di), Montessori: perché no?, Una pedagogia per la crescita, Franco Angeli, Milano 2000, p. 41.
12 - A. Scocchera (a cura di), Introduzione a Mario Montessori, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 1998, pp. 19 - 20; da “Montessori”, I, 5, sett.- ott. 1932 (titolo originale Diffusione del Metodo Montessori all’estero).
13 - C. Montessori, op. cit., p. 57.
14 - G. Honneger Fresco (a cura di), Montessori: perché no? Una pedagogia per la crescita, Il leone verde, Torino 2017, p. 41.

La nascita del metodo e la Casa dei Bambini.
   Il successo da lei ottenuto, nell’educazione dei bambini minorati psichici, desta in lei la convinzione che anche gli interventi educativi attuati comunemente con i bambini cosiddetti “normali” siano insufficienti e inadeguati. E’ così che inizia il suo cammino di sperimentazione nel campo dell’educazione; l’occasione le viene offerta in seguito all’invito ad organizzare delle scuole infantili in alcuni caseggiati da ristrutturare, da parte dell’Istituto Romano di Beni Stabili.
   Il 6 gennaio 1907, quartiere popolare di S. Lorenzo a Roma, è inaugurata la prima Casa dei Bambini
(15), in via dei Marsi che diventa un aiuto anche alla donna che lavora(16).
   E’ proprio durante l’esperienza socio-educativa di S. Lorenzo che nasce il Metodo Montessori.
   Dopo questa prima Casa dei bambini altre ne vengono aperte, prima a Roma e poi in altre città d’ Italia: è un’esperienza innovativa sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista educativo. Questo esperimento ha un successo di risonanza mondiale che, attraverso risultati straordinari dà inizio a un’altra fase della vita di Maria Montessori tutta dedicata al bambino e alla sua educazione.
   Nel 1909, Maria Montessori tiene il suo primo corso per insegnanti alla “Montesca”, una villa a Città di Castello, in provincia di Perugia, di proprietà dei baroni Leopoldo e Alice Franchetti, suoi amici ed estimatori.
   Nello stesso anno, la Dottoressa pubblica Il metodo della Pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, dedicato ai baroni Franchetti, nel quale riporta i risultati della sua sperimentazione; questo libro è tradotto in svariate lingue diffondendo così il movimento montessoriano e il metodo in tutto il mondo.
   Nel 1910 viene pubblicato il volume Antropologia pedagogica, una raccolta di lezioni tenute al Magistero, che Maria dedica ai suoi genitori
(17).
   Nel 1913 s’inaugura a Roma, con successo, il primo Corso Internazionale per la formazione degli insegnanti, con allieve provenienti da vari Continenti. Nello stesso anno, dopo la morte della madre, Maria Montessori si riunisce al figlio Mario che ora ha quattordici anni. Dopo aver scoperto l’identità della madre
(18), diventa suo fedelissimo collaboratore, il suo alter ego, nonché organizzatore del Movimento montessoriano(19).
   La Montessori inizia così la sua frenetica attività anche all’estero, partecipando a convegni, interviste, conferenze e corsi di formazione.
   Nel 1916 pubblica a Roma L’autoeducazione nelle scuole elementari che è la continuazione de Il metodo della pedagogia scientifica; in questo testo la studiosa traccia la sua visione della scuola nella prospettiva della formazione permanente dell’uomo.
   Nel 1924, in Italia, fonda l’Opera Nazionale Montessori che ha come presidente Giovanni Gentile e come presidente onorario l’onorevole Benito Mussolini, capo del Governo dal 1922. Ben presto, però, lei si rende conto del pericolo incombente dell’assimilazione fascista e del tentativo di inquadrare il suo metodo nell’attivismo idealistico di Gentile e Lombardo Radice, che considera l’educazione un’arte piuttosto che una scienza
(20).
   Il 1926 è l’anno della prova: la dittatura fascista in Italia e il nazionalsocialismo in Germania, che nel 1933 sfocia nel nazismo, pongono il veto alle scuole montessoriane cancellandone i principi e gli ideali e dando il via al destino “non italiano” di Maria Montessori. A Vienna e a Berlino i suoi libri e le sue immagini sono messi al rogo
(21).

15 - C. Montessori, op. cit., p. 57: chiamata “Casa dei bambini” da Olga Lodi, una giornalista amica di Maria Montessori.
16 -  P. Trabalzini, Maria Montessori, scienza e società, in “Vita dell’infanzia”, LVI, 3/4, 2007, p.21.
17 - A. Scocchera, Maria Montessori, Una storia per il nostro tempo, Edizioni Opera Nazionale, Roma 1997, p. 55.
18 - C. Montessori, op. cit., p. 60.
19 - G. Honegger Fresco, Maria Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero, le testimonianze, Il leone verde, Torino 2018, p.45: il figlio si firmerà sempre con il cognome della madre, Mario M. Montessori.
20 - E. Butturini, op. cit., pp. 108 - 109.
21 - A. Scocchera, Maria Montessori Una storia per il nostro tempo, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 1997, p. 80

 

Cittadina del mondo.
   Il figlio Mario, divenuto suo collaboratore instancabile, nel 1929 fonda, a Copenaghen, l’Associazione Internazionale Montessori (A.M.I.)
(22) . Nel 1934 si trasferisce con la madre in Spagna dopo un congresso svoltosi a Roma, dando così l’ultimo saluto all’Italia, qualche anno prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.
   Proprio in Spagna, nel 1934, la studiosa pubblica Psicoaritmetica (pubblicato in Italia solo nel 1971) e Psicogeometria, testo tradotto, riveduto e corretto, in Italia, nel 2011 dal professor Benedetto Scoppola
(23).
   Nel 1936, a causa della guerra civile in Spagna, Maria Montessori e il figlio Mario, ormai inseparabili, vanno in Inghilterra e, in seguito, si trasferiscono in Olanda.
   In Italia viene pubblicato Il bambino in famiglia, mentre il ministro De Vecchi sospende la Scuola di Metodo
(24).
   Dall’Olanda, intanto, la famiglia Montessori continua l’opera di diffusione del metodo e di collegamento con altre realtà montessoriane nel mondo.
   Nel 1939 si trasferisce in India con Mario, su invito di George Sidney Arundale, presidente della Società indiana di teosofia
(25), per un corso internazionale.
   La Montessori rientra in Europa nel 1946 e, dopo breve tempo, torna in India; qui, nel 1949, pubblica a Madras The absorbent mind in cui tratta delle energie mentali del bambino (pubblicato in Italia, nel 1952, con il titolo La mente del bambino).
   Nel 1949, esce in Italia il volume Educazione e pace nel quale sono raccolte 15 conferenze sulla pace da lei tenute dal 1932 al 1939. Il grande interesse che le sue parole suscitano offre il pretesto affinché Maria Montessori venga proposta al premio Nobel per la pace, per ben tre volte
(26).
   Nel 1947, in Italia, La Dottoressa ritorna, solennemente festeggiata, in Parlamento dove l’onorevole Maria Jervolino la invita a riprendere la sua attività nel nostro Paese
(27).
   Ovunque il suo ritorno è accolto con solennità e rispetto; le sue opere sono tradotte in molte lingue e la sua attività incessante, unita alla sua esperienza, esercita una notevole influenza sui movimenti pedagogici moderni, anche negli Stati Uniti d’America.
   Nel 1950, a Perugia, nasce il Centro internazionale di studi pedagogici Montessori presso l’Università degli Stranieri, diretto da più di quarant’anni da Maria Antonietta Paolini, allieva e collaboratrice di Maria Montessori. Nello stesso anno, il suo libro storico Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini è pubblicato con il nuovo titolo La scoperta del bambino.
   Nel 1951, a New York, il presidente dell’Università della Pennsylvania le conferisce la medaglia d’oro dell’Esposizione Internazionale femminile, come riconoscimento per la sua attività internazionale. Nel frattempo è candidata, per la terza volta, al Premio Nobel per la Pace
(28).
   Preparando un viaggio in Africa, il 6 maggio 1952, Maria si presenta a un grande appuntamento, a conclusione del suo lungo e proficuo viaggio educativo nel mondo: si spegne serenamente e inaspettatamente nella sua casa a Noorwiyk am See, un paese sul Mare del Nord, in Olanda.
   Sulla sua tomba è scolpita una preghiera: “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo”.


22 - A. Scocchera (a cura di), Introduzione a Mario M. Montessori, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 1998, p. 37: “Su proposta del signor Mario Montessori venne fondata l’Associazione Internazionale Montessori, avente lo scopo principale diproteggere l’integrità dell’idea educatrice della Dottoressa Maria Montessori, oltre che divulgarla, affinchè i diritti del bambino “cittadino dimenticato” fossero finalmente riconosciuti e rispettati, e fossero altresì conosciute le leggi naturali dello sviluppo secondo le quali il fanciullo costruisce l’uomo.”
23 - M. Montessori, Psicogeometria, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 2011.
24 - E. Butturini, op. cit., p. 109.
25 - G. Honegger Fresco, M. Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero.le testimonianze, Il leone verde, Torino 2018, p.167.
26 - A. Scocchera, Maria Montessori.Una storia per il nostro tempo, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 1997, p. 106.
27 - G. Honegger Fresco (a cura di), Montessori: perché no?, Una pedagogia per la crescita, Franco Angeli, Milano 2000, p. 162.
28 - G. Honegger Fresco, Maria Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero, le testimonianze, Il leone verde, Torino 2018, p. 164: “in una lettera a Giuliana Sorge, (Maria Montessori) scrive che sarebbe contenta del premio: finalmente la gente si accorgerebbe dei bambini, dell’urgenza di trattarli in modo diverso e di modificare i sistemi scolastici. [...] Maria insiste sulla ‘questione sociale del bambino’, si fa anzi promotrice di un ‘partito sociale del bambino’ e di un Ministero dell’Infanzia, progetti scaturiti dal VI Congresso del 1937 cui avevano aderito montessoriani di varie nazioni e fedi religiose.”

 

Bibliografia


Opere di Maria Montessori

Montessori M., Come educare il potenziale umano, Garzanti, Milano 1992.

Montessori M., Dall’infanzia all’adolescenza, Garzanti, Milano, 1994.

Montessori M., Educazione e pace, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 2004.

Montessori M., Il bambino in famiglia, Garzanti, Milano 1991.

Montessori M., Il segreto dell’infanzia, Garzanti, Milano 1950.

Montessori M., L’autoeducazione nelle scuole elementari, Garzanti, Milano 1992.

Montessori M., La mente del bambino, Garzanti, Milano 1952.

Montessori M., La scoperta del bambino,Garzanti, Milano 1950.

Montessori M., Per la causa delle donne, Garzanti, Milano 2019.

Montessori M., Psicogeometria, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 2011.

Opere di altri autori
Babini V. P. - Lama L., Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori, Franco Angeli, Milano 2000.

Butturini E., La pace giusta. Testimoni e maestri tra ‘800 e ‘900, Casa Editrice Mazziana, Verona 1993.

Catarsi E., La giovane Montessori, Corso Editore, Ferrara 1995.
Giovetti P., Maria Montessori. Una biografia, Edizioni Mediterranee, Roma 2009.

Honegger Fresco G., Maria Montessori, una storia attuale. La vita, il pensiero, le testimonianze, Il leone verde, Torino 2018.

Honegger Fresco G. (a cura di), Montessori: perché no? Una pedagogia per la crescita, Il leone verde, Torino 2017.

Kramer R., Maria Montessori. A Biografy, G.B. Putnam’s Sons, New York 1976. Schwegman M., Maria Montessori, Il Mulino, Bologna 1999.

Scocchera A. (a cura di), Introduzione a Mario M. Montessori, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 1998.

Scocchera A., Maria Montessori. Una storia per il nostro tempo, Edizioni Opera Nazionale Montessori, Roma 1997.

Trabalzini P., Maria Montessori, scienza e società, in “Vita dell’infanzia”, LVI, 3/4, 2007.

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